Il coinvolgimento di tutti i soggetti di un’organizzazione, nel segnalare a chi di dovere comportamenti illeciti o anomali di cui essi siano venuti a conoscenza, è un importante presidio di legalità, nonchè una misura utile a scongiurare la responsabilità dell’organizzazione stessa in relazione a reati eventualmente commessi.
La Legge di delegazione europea 2019/2020, approvata in Senato lo scorso 19 aprile 2021 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 23 aprile 2021, annuncia importanti novità in tema di whistleblowing, nel processo di attuazione della Direttiva sulla “Protezione degli individui che segnalano violazioni delle norme comunitarie”, che intende armonizzare la disciplina a livello europeo e fissare standard minimi di protezione.
Tra le principali prescrizioni della Direttiva si segnalano:
📌la creazione di canali per la raccolta delle segnalazioni in tutte le imprese con più di 50 dipendenti;
📌l’ampliamento della platea dei segnalanti tutelati (includendo liberi professionisti, azionisti, volontari, tirocinanti, personale dei fornitori e degli appaltatori);
📌l’obbligo di riscontrare il whistleblower entro 3 mesi dalla segnalazione;
📌la previsione di specifiche salvaguardie, contro le ritorsioni, a favore del segnalante, dei suoi colleghi e dei suoi parenti.